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Emozioni. Significato nella psicologia generale

Cosa sono le Emozioni ?

Chi ricorda la canzone di Battisti ? “Tu chiamale se vuoi … emozioni”. Cosa sono veramente le emozioni ?

Le emozioni fanno parte della nostra vita psichica, sono determinanti per il nostro benessere e motivano i nostri comportamenti.

La loro espressione rappresenta uno dei canali comunicativi più importanti e ci fa instaurare relazioni più o meno intense in diversi contesti.

Non a caso abbiamo tantissime difficoltà quando ci troviamo di fronte a qualcuno che non esprime ciò che prova. Questo accade  a causa di un malfunzionamento a livello emotivo ( come nel caso di individui che sono stati cresciuti senza affetto) o come nel caso di persone affette da autismo.

Il significato delle emozioni implica inoltrarsi in un vasto territorio. Gli esseri umani, provano emozioni, tante, intense, diverse

Emozioni Primarie

 (La teoria evoluzionista delle emozioni)

I primi studi sull’espressione emotiva e la prova circa l’esistenza di emozioni primarie sono frutto del lavoro di Charles Darwin e a Robert Plutchik. Furono loro i primi ad interessarsi dell’argomento.

Il concetto di base è che popoli diversi provano le medesime emozioni. Cosa ancora piu’ interessante, gli studi di Paul Ekman , hanno dimostrato come tristezza, felicità, rabbia, paura, sorpresa e le espressioni emotive ad esse correlate risulterebbero universalmente riconosciute in ogni cultura. Ossia in ogni parte del mondo.

Come è possibile che popoli diversi riconoscano le medesime emozioni?

E’ possibile perchè l’emozione è qualcosa che la nostra specie possiede ed esprime sin dai primordi.

La paura, ad esempio, è stata fondamentale per la sopravvivenza, perchè senza di essa non avremmo potuto ripararci dagli innumerevoli pericoli che la vita nelle caverne offriva.

La paura è una emozione ancestrale che accomuna ogni individuo ed è una delle emozioni che quindi chiameremo emozioni PRIMARIE.  Pensate alla paura del buio comune a TUTTI i bambini. Essa  rappresenta un’eredità degli uomini delle caverne che, al buio, erano maggiormente esposti al pericolo.

Le emozioni primarie si chiamano così perchè sono INNATE e quindi comuni a tutti gli esseri umani.

L’emozione in sè comporta una serie di modificazioni, sia fisiche sia di alterazione del pensiero, in risposta ad una VALUTAZIONE COGNITIVA di una certa situazione.

Come avviene il processo di innescamento di un’emozione?

Prendiamo in esame di nuovo la paura. Se ci trovassimo di fronte ad una situazione valutata come pericolosa ( per ognuno sarà ” pericoloso o minaccioso” qualcosa di diverso a seconda della prorpia valutazione) a livello fisiologico avremmo: aumento del battito cardiaco, fiato corto, i nostri sensi diventano piu’ acuti per percepire ogni cambiamento ambientale, il nostro corpo comincia a rilasciare ADRENALINA, fondamentale per un eventuale attacco o fuga perchè conferisce al corpo maggiore forza, potenza e velocità.

I nostri pensieri saranno direttamente corrispondenti alla valutazione che abbiamo fatto della situazione, per cui penseremo, in una situazione minacciosa “ho paura”, oppure “voglio scappare” oppure “questa situazione mi fa paura”.

Le reazioni comportamentali saranno, come accennato sopra, di attacco o fuga, potremmo urlare, piangere e così via. Quali sono le emozioni di base? o primarie?

Secondo Ekman sarebbero :

  • RABBIA ( dovuta in genere a situzioni valutate come frustranti )
  • PAURA ( dovuta a situazioni valutate come pericolose per la propria sopravvivenza)
  • TRISTEZZA ( dovuta a situazioni valutate in termini di perdita o non raggiungimento di obiettivi)
  • GIOIA ( situazione valutata in modo assolutamente positivo)
  • SORPRESA ( dovuta ad una situazione inaspettata)
  • DISPREZZO ( disdegno e / o rifiuto verso qualcosa/ qualcuno)
  • DISGUSTO

Emozioni secondarie

Le emozioni che invece vengono classificate come emozioni SECONDARIE hanno origine dalla combinazione delle emozioni primarie .

Le emozioni secondarie secondo la psicologia generale, sono più complesse e infatti implicano il riferirsi a se stessi possono dunque essere provate solo se è presente un certo livello di introspezione.

E’ già a partire dai 2 anni che si sviluppa nel bambino una prima forma di autocoscienza.

Questo gli permette di percepirsi come possibile oggetto delle attenzioni da parte del mondo circostante.

Infatti in questo momento il bambino comincia a riconoscersi allo specchio e, in questo senso questo è un comportamento cruciale del processo evolutivo.

È proprio questo stadio determina lo spartiacque fra emozioni primarie e secondarie.

Essendo emozioni molto piu’ complesse, la loro attivazione dipende da una piu’ complessa e raffinata valutazione situazionale e, sopratutto vengono attivate a seconda del nostro personalissimo e relativo modo di vedere il mondo.

Altrimenti chiamato “filtro”.

Per cui dipendono dalla nostra storia personale, dalla nostra cerchia di appartenenza e, sopratutto dipendono da come siamo stati cresciuti dalla nostra figura di accudimento. Quali sono?

  • ALLEGRIA
  • INVIDIA
  • VERGOGNA
  • ANSIA (si proprio ansia, quella per la quale qualcuno viene dallo psicoterapeuta!)
  • RASSEGNAZIONE
  • GELOSIA
  • SPERANZA (non nel senso cristiano del termine ?)
  • OFFESA
  • NOSTALGIA
  • RIMORSO
  • DELUSIONE

Se hai trovato interessante questo articolo, puoi leggere anche: La psicologia dell’ansia (dal Seminario ad Avezzano, 25 maggio 2005).

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