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Buon invecchiamento : alcuni consigli utili

PRESENTAZIONE

Capita, dovendo presentare un testo di informazioni pratiche come questo, di pensare alle persone cui e dedicato per come si desidera che siano.

Capita quindi di cercare tra i ricordi immagini, letture, discorsi. E riemergono, per esempio, dalla memoria versi di un poeta famoso vissuto circa cinquecento anni fa:

. . oggi piace, giovani e vecchi,;

lieti e ognun, femmine e maschi;

ogni tristo pensier caschi;

faccian festa tuttavia. ” (Lorenzo de Medici )

Non c’è tempo passato nelle sue parole; il richiamo alla gioia, alla voglia di vivere sono un monito che vale anche per noi.

E’ con questo metodo che sentiamo di dover avviare una iniziativa per i nostri cittadini, che si rivolge a quelli di maggiore età perchè siano pienamente coscienti che solo conservando viva e gioiosa la loro esperienza ci sarà poi permesso, a noi che abbiamo l’onere di realizzare il senso pieno della Comunità, di rivolgerci ai bambini, ai giovani, agli adulti.

Per far si che nei nostri paesi si viva con gratificazione ed alle­gria, noi vorremmo cominciare dai più maturi, dai più anziani per riceverne consiglio, equilibrio, educazione.

Quanto ai giovani non sottovalutino questo nostro intento. Se cercano il divertimento, esso, che poi significativamente vuol dire andare da un’altra parte, non li solleva dall’obbligo della serietà, che forma l’esperienza ed unicamente genera l’allegria.

Prof. Giovanni D’Amico

CHE COS’E’ L’ANZIANITA’

I termini anzianità, vecchiaia, senescenza sono utilizzati troppo spesso in senso riduttivo e rappresentano una valutazione data dagli altri ad un soggetto di una certa età: solo con fatica e per riflesso l’individuo l’attribuisce a se stesso, poiché nessuno si sente corrispondere all’immagine di sé in quanto persona di “quella” età.

Gli anziani sono percepiti socialmente come una categoria di persone da proteggere, invece , c’è un contrasto tra l’invecchiamento esteriore, che determina l’immagine sociale , e quello interiore, determinato dal come la persona si sente; c’è discrepanza tra quello che gli altri si aspettano dall’anziano e quello che lui sente di poter fare.

L’anziano , dunque, ha diritto a mantenere il suo ruolo di cittadino attivo e propulsore della vita sociale. E perché possa vivere bene occorre innanzitutto che abbia la consapevolezza dell’invecchaimento che certamente non vuol dire riduzione della voglia di vivere e dell’entusiasmo di partecipare alla vita consapevolmente.

L’uomo è il  mammifero più longevo; qualsiasi altro mammifero, anche di taglia più  grossa, vive meno: 39 anni lo scimpanzè , 50 l’ippopotamo e la balena, 67 l’elefante.

Il ciclo vitale dell’uomo e stato diviso dai biologi in tre fasi: L’età evolutiva (da 0 a 25 anni) o periodo dell’accrescimento; l’età adulta (da 25 a 65 anni) e l’età senile (dopo i 65 anni) .In questa ultima fase si collocano la “terza età” e la “quarta età”.

Terminata l’età evolutiva, verso i 25 anni, l’essere umano inizia la senescenza, cioè il lento periodo di invecchiamento, caratterizzato da progressivi processi involutivi, il cui punto di arrivo e la senilità o vecchiaia, verso i 65 anni.

La senescenza è, perciò, quella fase naturale di involuzione progressiva in cui l’organismo tende a perdere l’efficacia e la validità delle facoltà fisiche e intellettuali, che va dai 25 anni ai 65 anni.

La vecchiaia è il periodo di vita, che, come e già stato detto, inizia dopo i 65 anni, in cui cominciano ad essere più  evidenti i segni del­l’involuzione biologica dell’essere umano.

L’organizzazione mondiale della Sanità definisce età media delle persone il periodo di vita tra i 45 anni e i 59 anni, età avanzata quello tra i 60 e i 75 anni, vecchiaia il periodo che supera i 75 anni.

In Italia gli studiosi parlano, in conseguenza dell’aumento della vita media, di una “terza età” e anche di una “quarta età”; alcuni di loro parlano di “vecchi giovani” e di “vecchi vecchi”.

La divisione per gruppi d’età sta diventando, comunque, sempre meno rigida, perchè attualmente non vi sono comportamenti speci­fici relativi a una o all’altra fascia. Si e, infatti, spostata in avanti l’età della maternità o della paternità, si cambia lavoro anche nella maturità, si inizia uno sport a qualsiasi età.

Ci si rende sempre più conto, insomma, del fatto che l’anzianità  una fase della “normale” vita di un individuo, in cui ii soggetto  riesce a fare tutto quanto faceva nelle fasi precedenti,soprattutto se conserva una buona salute.

EDUCARSI ALL `ANZIANITA’

Inevitabilmente, purtroppo, il corpo invecchia e, di conseguenza, la mente ne soffre, quanto più lucida ed integra rimane e la gioia di vivere subisce influenze negative.

Allora bisogna imparare ad invecchiare bene per attuare it famo­so detto latino “Mens sana in corpore sano”.

La Geragogia e la disciplina che insegna alle persone come pre­pararsi ad affrontare quella fase della vita detta anzianità e alla società che l’invecchiamento di ogni individuo rappresenta l’invec­chiamento collettivo, ricordandole la prevenzione e la programma­zione del suo inevitabile declino fisico, psichico, sociale.

Il compito dei cultori della geragogia,che possono essere medici, psicologi, sociologi, economisti, politici e far si che si possa godere della gioia di vivere it più a lungo possibile, dando dei con­sigli per vivere meglio. Per far questo bisogna sempre ricordare che:

l’anziano e una persona con una storia personale, che continua ad essere felice della sua vita potendo godere dei beni provenienti dal­l’ambiente circostante.

Egli può avere cento anni ed e giovane, perché  la gioia e un sen­timento positivo che spinge l’individuo alla partecipazione d’affetti e lo rende soggetto importante del proprio ambiente sociale:

“Essere giovani e effetto del caso e dilegua come nebbia, rimanere giovani e molto di più, e un arte di pochi” (dal Faust di Goethe).

COME AFFRONTARE LE TRASFORMAZIONI DEL CORPO

Il naturale processo involutivo porta alla trasformazione del corpo e ad un calo di effìcienza delle sue funzioni.

A ciò si può rimediare, in varia misura, con fuso di adeguate corre­zioni artificiali o protesi: non bisogna vergognarsi mai di utilizzarle, anzi pretendere che siano ben fatte.

  • La cute dell’anziano è particolarmente bisognosa di cure e di correzioni.

Donne e, uomini non abbiano il timore di fare tutto ciò che ritengono necessario per apparire più giovani, se questo li rende più accettabili e sicuri . Le correzioni del caso sono rappresentate dai maquillages, dai fondotinta e ombretti, dagli smalti etc…. Si può addirittura ricorrere a tutti quei piccoli ed innocui interventi di chirurgia estetica, per esempio al lifting del volto per ridurre le rughe e rianimare l’espressione del viso.

  • La vista e l’udito sono funzioni ad alto rischio con l’età che avanza.

Qualche tempo fa ci si vergognava di portare gli occhiali, attualmente succede per le protesi dell’udito. Esse servono a rendere piacevoli le conversazioni e a mantenere vivaci i rapporti interpersonali.

Si utilizzino, perciò, con tranquillità. Si faccia in modo di acqui­stare protesi di buona* qualità: si può correre il rischio di usare, per esempio, lenti che raccolgono bagliori e riflessi invece delle imma­gini giuste.

  • Una corretta digestione può essere aiutata da una protesi dentaria funzionale. Quest’ultima serve a garantire un bel sorriso che rinvigorisce labbra e guance e. dona un’intensa luminosità allo sguardo.
  • Per migliorare la deambulazione e magari per attenuare i dolori che riguardano, per esempio, le anche e le ginocchia, esistono protesi di interesse ortopedico. Una buona deambulazione e dovuta anche all’uso di adeguate calzature: anch’esse sono protesi. Si raccomanda di sceglierle comode e non informi (alluce valgo, defor­mazioni artrosiche).

— La deambulazione pub essere facilitata anche dal bastone.

Esso a nato per sostituire la spada, nel momento in cui fu proibi­ta nei paesi civili ed ebbe una funzione estetica. I1 bastone da pas­seggio fu ben accetto dagli anziani, che lo usavano come bastone d’appoggio, dopo di che, passata la moda tra i giovani, l’anziano lo rifiuto perchè segno di dimostrazione di vecchiaia.

Si calcola che l’uso del bastone possa evitare circa il 30% delle cadute accidentali, il che vuol dire il 30% in meno delle fratture al femore e un buon 5% in meno delle sindromi da immobilizzazioni.

Perciò si usi il bastone d’appoggio e si faccia apparire come bastone da passeggio.

— Un ulteriore problema pub essere il mancato controllo degli sfinteri.

La perdita del controllo di questa funzione crea un particolare disagio. Purtroppo le protesi fin’ora utilizzate per questo scopo non sono soddisfacenti e si auspicano ricerche in tal senso.

COME MANTENERSI IN GIOVINEZZA ATTIVITA’ FISICA

Un’attività fisica adeguata rende utilizzabili gli organi investiti fino alla tarda età, evitando l’invecchiamento precoce del fisico.

Essa deve essere svolta fin dalla giovane età e non deve essere intesa come sport competitivo, in quanto l’agonismo e l’antagoni­smo, il gareggiare contro gli altri, impongono uno sforzo patologi­co: molto spesso il cuore dello sportivo e un cuore malato e rende la sua speranza di vita non molto elevata.

II modo più semplice per rilevare quanto l’attività fisica oltre­passa il consentito e misurare la frequenza del polso, che può essere autocontrollata.

L’attività fisica deve essere interrotta quando, con lo sforzo, com­paiono aritmie rilevabili al polso o quando la frequenza cardiaca supera il valore derivato dalla differenza data da 200 meno l’età espressa in anni, al minuto.

E meglio evitare:

esercizi ginnici e attività che fanno esercitare solo alcuni distret­ti, per esempio ii calcio e il ciclismo impegnano soprattutto gli arti inferiori; il sollevamento peso, al contrario, impegna gli arti supe­riori; mentre le bocce impegnano per lo più la schiena;

attività fisiche che impongono posizioni scorrette per lungo tempo, per esempio il ciclismo e la cyclette, che impegnano troppo rachide ed arco.

Attività fisiche che pur interessando l’intero organismo, impon­gono stress fisici notevoli, come il nuoto o il tennis, vanno svolte con equilibrio.

— Cosa fare:

e opportuna un’attività fisica, non necessariamente inquadrata in una disciplina sportiva, che deve interessare tutte le articolazioni,tutti i muscoli, tutti i segmenti scheletrici.

Ci si muova a piedi e si facciano manualmente tutte le attività  che possono essere fatte: in questo modo si eviteranno artrosi con posizioni invalidanti delle giunture.

Si salgano scale a piedi e ci si occupi da se del giardino o dell’orto . Le casalinghe che fanno da sole i lavori di casa potranno avere artrosi anche dolorose, ma riusciranno a conservare l’uso di tutte le articolazioni.

ATTIVITA’ PSICHICA

Essa e il segno più importante delle attività biologiche, pur essendo condizionata e influenzata dall’aspetto fisico.

Una psiche integra e necessaria per l’utilità sociale dell’individuo: e cibo che permette il controllo dell’intera realtà personale.

L’attività psichica tenuta esercitata si conserva molto a lungo, fino alla più tarda età.

— Cosa fare:

e importante stimolare l’attività intellettuale, per esempio tramite la lettura o altre attività che permettono l’esercizio del ragionamento critico e la memoria (dialogare con gli altri, impe­gnarsi in passatempi vari oppure mantenere un minimo di attività lavorativa).

LA DIETA

Gli individui più longevi hanno un peso leggermente inferiore alla norma e ciò e stato dimostrato ormai da molti studi, quindi per invecchiare bene e arrivare in buona salute all’anzianità, conviene non essere grassi, anzi tendere verso una giusta magrezza.

— La dieta ideale deve essere varia.

Per mantenersi in forma e bene mangiare di tutto, senza eccedere.Mangiare bene e una delle gioie dell’esistenza e non si creda di giovare all’anziano imponendogli una dieta artificiosamente studia­ta; ciò cambia le abitudini e i gusti della persona e si presenta come una costrizione che toglie il gusto di un momento particolare della vita (il pranzo e la cena).

Bisogna sfatare certi pregiudizi che alcuni alimenti come pepe, peperoncino, spezie varie fanno male: certo fanno male a chi soffre di gastrite o di ulcera, ma non all’anziano perchè e anziano. Anzi, proprio perchè sono sapori forti, piacciono in quanto vincono l’ipo­geusia e l’iposmia, segni inevitabili dell’invecchiamento.

Credendo di fare bene, spesso, si tende a sostituire la cena del l’anziano con il caffe latte, tuttavia, farlo e sbagliato.

— Insomma: nessuna dieta impositiva o imposta, ma varia e completa, limitandosi nella quantità e non nella qualità  dei cibi.

CONSIGLI ALL’ANZIANO PER VIVERE BENE

  • Non sentirti mai vecchio e non cullarti nei ricordi, ma apriti alle novità del presente: l’ampliamento delle tue conoscenze non ha
  • Non privarti di nessuna delle gioie della vita e cerca solo di limitare gli stress secondo le tue possibilità.
  • Sii cosciente dei limiti fisiologici che gli anni impongono, accettali e combattili serenamente.
  • Vivi una normale vita sociale senza timore delle competizioni.
  • La tua intelligenza e sempre attiva: hai un’esperienza alle spal­le significativa, utilizzala e fanne partecipe ed utenti gli altri.
  • Resisti alla depressione: dipende solo dal senso sbagliato che dai alla tua vita in questo momento.
  • Continua it lavoro che hai sempre fatto, liberamente senza
  • Coltiva i passatempi per i quali hai sempre desiderato avere del tempo, trovane dei nuovi se vuoi.
  • Sii curioso di tutto ciò che e innovazione e che pub arricchirti culturalmente e spiritualmente.
  • Mangia di tutto, evita solo di mangiare troppo.
  • Non preoccuparti per l’intestino, non andare di corpo tutti i giorni in questa età e normale.
  • Il bisogno di sonno si riduce, perciò non preoccuparti se dormi
  • Allaccia nuove relazioni amichevoli e, se e necessario, non temere la relazione amorosa.
  • Cerca di essere il padrone in casa tua, non cedere il tuo ruolo sociale e quando i tuoi figli vivono con to , mantieni un tuo spazio privato e la tua indipendenza.
  • Sii cosciente, ancora per una volta, dei limiti fisiologici che l’età impone e non pretendere dal tuo medico farmaci per rimediare al tuo problema di salute.

– Ricorda che farmaco in greco vuol dire anche veleno.

Giunto sul passo estremo della più estrema età, in un sogno supremo di luce gioisce e di bellezza gioisce l’anima mia.

Potessi dall ‘alto di un colle mirare nella piana un libero popolo  vivere liberamente sopra un libero suolo, allora potrei dire finalmente all’attimo:  fermo ,sei bello”.

(dal Faust di Goethe )

Se hai trovato interessante questo articolo, puoi leggere anche: La Professione di Psicoterapeuta nella Marsica e ad Avezzano

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

  • Baronti G. (1993)

La vecchiaia oggi. La nostra Presenza, Anno LXXV, N. 11-12

  • Boring E.G. (1930)

A new ambiguous figure. American Journal of Psychology, 42 –

  • Dacquino G. (1992)

Liberta di invecchiare SEI -Torino –

  • -Gatteschi D. (1982 )

Servizi socio-sanitari e difesa degli anziani. NIS -Milano

—      Laicardi C., Piperno A. (1987)

La qualita della vita nella terza eta. Borla Roma-

  • Predazzi M., Macchi B. (1992)

Quotidianità della vita.

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